Giovedì 16 maggio 2019 gli alunni delle classi quinte del plesso “G. Zanella” hanno incontrato la scrittrice LAURA NOVELLO.

Laura vive a Santorso ed è mamma di quattro figli. Oltre ad essere mamma e scrittrice, lavora in un ufficio, insegna yoga ed è una naturopata.

Fin da piccola amava leggere e scrivere. Quando ha iniziato a disegnare, disegnava storie. Quando ha iniziato a scrivere, scriveva storia sulle agende della banca che le regalava il suo papà. Queste prime storie sono tutte incomplete perché, mentre scriveva, le veniva in mente un’altra trama e quindi cominciava una nuova avventura.

Tredici anni fa ha finito e pubblicato il suo primo libro: Le avventure di Alessia e Marco.

Ha già scritto 32 libri, ma non è proprio sicura del numero perché ha perso il conto.

Per lei:

– Ogni libro è come un figlio

– Non sa se è stata lei a scegliere il lavoro di scrittrice o se è stato il lavoro di scrittrice a

  scegliere lei.

– Ognuno di noi può trovare il proprio GENIO sviluppando il PENSIERO CREATIVO.

 

Per scrivere una storia è necessario trovare le idee: all’inizio è solo un’intuizione, come una piccola sorgente, poi cresce piano piano e diventa un vero fiume. Per questo è importante tenere sempre con sé un foglio e una penna per annotare qualsiasi idea.

Lo scrittore scrive per sé, ma quando viene pubblicato il libro diventa di tutti.

Ha concluso suggerendoci di leggere e di scrivere perché più si legge più si scrive bene; più si scrive più si trovano le idee.

Il suo libro OSCAR SULLA VIA DEL LUPO, che avevamo letto in precedenza, racconta la storia di un ragazzo di 11 anni che va nei boschi della Sila per uccidere il lupo che gli aveva sbranato uno degli agnelli del gregge. In questa sua avventura incontra Stella.

Dalla loro amicizia e attraverso le difficoltà che dovranno affrontare, Oscar vivrà il suo momento di trasformazione e di crescita: non ucciderà più il lupo ma scoprirà la sua vera natura. Il lupo diventerà il suo spirito guida!

 

L’incontro con Laura è stata una vera e propria sorpresa perché non ci aspettavamo che uno scrittore fosse una persona così normale, ma anche così speciale.